La democrazia? Una perfetta sconosciuta, nonostante il mantra che ripete in pubblico l'amministrazione comunale
19.02.2016 13:05
Pur senza sorpresa alcuna – conoscendo i personaggi – prendiamo atto ancora una volta che la vera cifra identificativa dell’amministrazione comunale del duo Milva Rinaudo/Livio Allisiardi è la sufficienza unita a quella spocchia che mal si addice a chi per dovere ha il compito di amministrare un Comune per CONTO DEI CITTADINI, e invece si comporta come se avesse ricevuto l’investitura divina tanto dal farlo in barba alle più elementari norme democratiche e nel rispetto dei ruoli.
Pur senza sorpresa alcuna – conoscendo i personaggi – prendiamo atto ancora una volta che la vera cifra identificativa dell’amministrazione comunale del duo Milva Rinaudo/Livio Allisiardi è la sufficienza unita a quella spocchia che mal si addice a chi per dovere ha il compito di amministrare un Comune per CONTO DEI CITTADINI, e invece si comporta come se avesse ricevuto l’investitura divina tanto dal farlo in barba alle più elementari norme democratiche e nel rispetto dei ruoli.
Troppi anni passati chiuse nelle sacre stanze del Palazzo a cantarsele e suonarsele da soli, evidentemente li hanno convinti di essere dei semi dei immuni da critiche e allergici ad ogni altro contributo possa loro arrivare soprattutto dal gruppo consigliare di minoranza. Se così non fosse non si spiegherebbe il tenore delle riposte date alle nostre recenti interpellanze che con sufficienza, spocchia e quella malcelata voglia di stare in cattedra con il ditino alzato a mo’ di professorino/a a sentenziare su tutto, tranne che entrare nel merito delle questioni segnalate. Fanno ridere quelle vertiginose arrampicate sugli specchi per arrivare a dire nulla condendo il nulla con quel tanto di burocratese incomprensibile non solo a noi, ma così contorto da essere astruso anche all’estensore della risposta e naturalmente al firmatario della stessa, che non necessariamente sono la stessa persona. Il sindaco ha imparato la lezioncina che gli è stata insegnata, e così finisce ogni suo intervento pubblico con il solito mantra: “Noi cerchiamo il dialogo, ascoltiamo tutti, siamo aperti alle proposte, tutti hanno il mio numero di telefono….”. Bella teoria comunicativa, ma la realtà è un po’ diversa. Anzi: totalmente diversa! Il discorso del signor sindaco assomiglia a quello di chi dice: io non sono razzista, ma… Io rispetto le idee di tutti ma… Insomma: vizi privati, pubbliche virtù! Nella sostanza la spocchia e l’arroganza di una risposta a firma del signor sindaco (scritta da chi?) come quella data alla nostra interpellanza di cui al titolo “Dare voce alla minoranza in Consiglio Comunale” e la cui risposta alleghiamo in fondo pagina si commenta da sé. Il nostro intento era e resta quello di poter richiedere chiarimenti, presentare domande in modo ufficiale anche su argomenti non iscritti al momento all’Ordine del Giorno. Prendiamo atto che la disponibilità – signor sindaco e signora vice sindaco - è puramente formale. Non per questo ci lasceremo intimorire dalla vostra supponenza e dal vostro modo di condurre il dibattito tra le rappresentanze consiliari.
gruppo consigliare di minoranza "Costigliole Progetto Comune"
Risposta richiesta minoranza.pdf (102079)